domenica 27 febbraio 2011

Il filosofo di via delle Fiammiferaie- prologo

Se passi per Bustione, assai poco storica cittadella, e ti ci fermi il tempo di un caffè al bar subito ti parleranno di due cose: le autocombustioni che sporadicamente affliggono ogni dove della città e di Elmo, il filosofo.
La prima questione si amplierà a dismisura dislocandosi nelle varie bocche degli interlecutori con racconti e aneddoti differenti.
Se incontri Fabrizio, contadino con così poca terra a disposizione che ha dovuto ridimensionarsi a giardiniere, ti racconterà di quel giorno fatidico in cui andando a dar da mangiare al suo allevamento di polli si ritrovò di fronte diciassette arrosti. Per non fare sprechi ebbe l'arguzia di convincere il parroco a sposare con tre mesi di anticipo sua figlia e l'amico Paolo a dargli, con la promessa che sarebbe poi passato a pagarli, due sacchi di patate cosìcche quegli arrosti potessero divenire il pranzo nuziale della figlia.
Fabrizio prese quell'olocausto di polli come un segno di Dio quando pochi giorni dopo la sua piccola Rosetta ebbe a dirgli di essere pregna.  Si pensò così di aver spento le malelingue della gente.
Tuttavia un dì il padre del bimbo cominciò a cacciar fumo prima di accendersi la sigaretta e poi si accese del tutto dando il suo contributo alla notte di San Lorenzo le malelingue si destarono ugualmente paragonando l'inspiegabile come una punizione divina.
Fabrizio seppe anche in quell'occasione fare dell'economia spacciando i resti del genero per concime e usarlo come baratto per le patate precedentemente offerte da Paolo.
C'è poi il caso di Valentina che è entrata nel Guinnes per le tante parruche che deve sistematicamente cambiare in quanto non passa una settimana senza che una di queste prenda fuoco.  Ovviamente quando tal fenomeno si manifestò la prima volta ad accendersi non fu una parrucca ma il suo cuoio capelluto originale.
Si dice che l'unico moivo per cui i cittadini non si siano ancora trasferiti siano gli innumerabili giornalisti e cameraman che si avvicendano nel loro paese.
Tutti si sono convinti che valga più un minuto in tv che una vita nell'anominato.
Così s'arrischiano a conservare la loro residenza a Bustione.
Ne han guadagnato anche i giornalisti che hanno creato una troupe fissa di stanza nel posto.
Il loro impegno è avere sempre quattro o cinque servizi da Bustione nel caso che le notizie nazionali non coprano tutta la durata del telegiornale.
Ma come si è detto un altra forza della natura che ha scelto le strade della città come casa è Elmo, il filosofo.
Elmo in realtà non si è mai definito come filosofo però non ambisce neppure ad essere chiamato barbone.
Quindi visto che ad alcuni suoi concittadini sembrava innaturale chiamarlo per nome gli hanno concesso tale titolo per due motivi.
Il primo è il relativismo estremo con cui Elmo si relaziona alla realtà. Ad esempio lui giustifica la sua vita su marciapiedi dicendo che in realtà tutte le strade di Bustione sono un'unica pista privata e lui sia il privato a cui appartengano.
Il secondo motivo è che, effettivamente, quale carica si avvicina di più al significato di barbone se non filosofo?
L'unica differenza tra un barbone e un filosofo odierno non è che il secondo abbia parenti coscienziosi che lo sfamino e ospitino in onore alla sua laurea?
Tuttavia neppure questo discorso regge più in quanto lo stesso Elmo, in onore ai suoi ragionamenti. ha ricevuto una laurea ad honorem causa in filosofia.
Tale onorificienza non è giunta però da un'università riconosciuta e prestigiosa ma da una di quelle online che tanto cercano di strizzare l'occhio ai lavoratori.
Il messaggio era del tipo: " Noi diamo una mezza laurea a chi non lavora; figuriamoci se non la diamo a voi che potete pagare."
                                       fine prologo

imbloggabile

Questo blog nasce dal fatto che i miei occhi abbiano incrociato un rettangolo con all'interno le lettere C., R,E,A, B,L,O,G. Insomma non sono uno di quelli che vivono, pensano e ascoltano solo perchè hanno un blog da riempire. E di certo non penso che alla gente importi di come comincio, attraverso e finisco una giornata. Non pensiate che siano cose ovvie quanto il fabbisogno di una gallina di starnazzare: c'è gente che "vive" davvero così. Tanto meno voglio accodarmi a coloro che vogliono travasare in un blog quello che hanno in testa riguardo roba che concerne i propri hobby. Insomma non mi metterò a fare il critico di  film o fumetti o cd e neppure parlerò di un qualche sport.
Cosa farò quindi quassù che non si possa fare su Feisbucco?
Racconterò il raccontabile. Scriverò ogni qualvolta mi ricorderò di avere un blog spezzoni di storie inventate da me. E se vi chiedete la differenza tra il raccontare la propria vita e raccontare vite di gente inventata la risposta è semplicemente: leggete quello che scrivo. Se vi piacerà o vi farà schifo il modo in cui guarderete questi racconti sarà la vostra risposta.
Parallelamente a ciò mi divertirò di tanto in tanto a tornare nella vita reale e cercherò di decifrare a modo mio persone celebri, eventi particolari e altro che riguardano l'Italia.

Okay. Quello che dovevamo dire lo dicemmo .... questa pagina c'è.